martedì 29 luglio 2014

PSICOLOGIA DI COMUNITA'

PSICOLOGIA DI COMUNITA' come METODOLOGIA DELL'INTERVENTO EDUCATIVO

La Psicologia di Comunità tenta di ragionare sulla complessità dell'inter-relazione che sussiste tra le persone, il loro contesto e i sistemi sociali di cui fanno parte.
La Psicologia di Comunità si propone di migliorare la qualità di vita delle persone proprio agendo sulla relazione tra la persona ed il suo ambiente. I concetti chiave di questo approccio psicologico sono:
  • Senso di comunità;
  • Sostegno sociale;
  • Mutuo e auto – aiuto.
Lo psicologo Stanley Murrell sottolinea l'importanza di poter partecipare al proprio benessere (benessere, che non è un dato assoluto). Una variabile fondamentale per costruire il benessere è il potere, che è presente inevitabilmente tra persone e sistemi, di cui si dovrebbe essere consapevoli.
Tutto viene calato in un contesto ed è all'interno di questo che possono essere soddisfatti i bisogni dell'individuo. 

mercoledì 9 luglio 2014

PIERO BERTOLINI


Piero Bertolini (1931-2006)
Bertolini ha avuto come riferimento culturale la Fenomenologia di Edmund Husserl.
Si è interessato in particolare di infanzia e dei ragazzi difficili. Ha sostenuto con forza che la Pedagogia è una scienza autonoma capace di dialogare con le altre scienze. Da sempre ha sottolineato lo stretto legame esistente tra pedagogia e politica.
Di fondamentale importanza nel pensiero pedagogico di Bertolini è la relazione. Ciascuno esiste all'interno di una relazione essere-con-altri. Ed è nella relazione educativa che l'adulto – educatore - attraverso un atto pedagogico, un'azione intenzionale, consapevole, finalizza dei progetti capaci di possibili cambiamenti. Interventi che devono essere appunto intenzionali per essere educativi, perché solo se consapevoli risultano essere privi di azioni irrazionali da parte di insegnanti e/o educatori che non hanno una chiara finalità.

Il percorso educativo secondo il pedagogista deve portare il minore-studente ad essere in relazione col mondo, ovvero con i suoi genitori, i docenti scolastici, con la sua comunità. Dove sia lui l'attore attivo del suo percorso. L'educatore deve solo indicare il modo per farlo esprimere nella relazione con ciò che lo circonda, con il mondo.


Opere:
Fenomenologia e pedagogia (1958)
L’esistere pedagogico (1988)
Pedagogia fenomenologica (2001)
Giorgia  (2001)
Educazione e politica (2003)
Ad armi pari  (2005).

venerdì 4 luglio 2014

PAULE FREIRE

Paule Freire (1921 – 1997)  pedagogista brasiliano.

Per Freire l'educazione è essenzialmente un lavoro di comunità, un processo che si articola nella e con la comunità. E' un percorso di acquisizione di conoscenze per favorire un cambiamento della condizione dell'uomo, della liberazione della persona dall'oppressione.

Coscientizzazione per il pedagogista brasiliano significa intraprendere percorsi di riflessioni che conducono alla conoscenza e quindi ad un cambiamento nel contesto sociale.
Lo spunto educativo offerto dal pensiero di Freire è anche il coinvolgimento di entrambi gli attori, servizi educativi e utenti, nella crescita e sviluppo di presa di coscienza critica dei problemi e delle risorse. E' l'azione partecipante. Gli operatori sociali (i "ricercatori") devono entrare in modo partecipativo, attivo, per comprendere la vita reale, il punto di vista di chi abita quel luogo, quella situazione. Solo così potranno comprendere prima e poi successivamente portare un supporto di aiuto.


Freire spinge al dialogo continuo tra le parti, affinchè si acquisisca una mentalità nuova e delle competenze tecniche sempre migliori.
In tale contesto l'operatore sociale deve sviluppare azioni di empowerment che coinvolgano i soggetti e diano competenze sia sul piano individuali sia su quello comunitario.

LC

mercoledì 2 luglio 2014

CARL ROGERS

Carl Rogers come Educatore

Carl R. Rogers (1902 - 1987). Psicologo e Psichiatra statunitense.

Rogers appartiene alla corrente degli psicologi umanisti (Maslow, Fromm, May, ecc). Con la Terapia centrata sul cliente ha dato rilievo alla centralità della persona, alla sua soggettività, all'importanza della relazione dialogica.

Rogers come pedagogista ha posto l'attenzione sull'empatia nella relazione d'aiuto, all'ascolto attivo nei colloqui educativi e ponendo al centro la persona, ha dato ad essa la capacità e responsabilità di trovare risposte ai propri problemi.
Ma prima di tutto ciò Rogers afferma che per intraprendere un percorso educativo e/o terapeutico è necessario accettare l'altro, nella sua interezza.




Di fondamentale importanza è per Rogers anche un atteggiamento di autenticità, poiché da lì passa la comunicazione e il rapporto di fiducia.
L'apprendimento ricopre un ruolo determinante nel pensiero rogersiano: l'educatore deve aiutare l'individuo ad "imparare come imparare". L'educatore deve essere quindi un facilitatore.

Opere:
Psicoterapia di consultazione (1942);  
La terapia centrata sul cliente (1951);  
Potere personale. La forza interiore e il suo effetto rivoluzionario (1977)
I gruppi di incontro (1970)